giovedì 21 febbraio 2008

Haiti - Honduras 4-0


"Andare a votare è un diritto ma anche un dovere ! ..." è una frase che da quando compiamo 18 anni in poi qualcuno ci ripete spesso in prossimità delle elezioni, sapendo che ai giovani, di andare a votare gli frega davvero meno del risultato finale di Honduras-Haiti del 1981 (per la cronaca fù un perentorio 4-0). Bontà loro i nostri vecchi, ci insegnavano per il bene, per il senso civico e di piccola responsabilità politica di cui ogniuno di noi dovrebbe sentirsi fiero, ma la differenza generazionale è abissale in quanto loro - nonni soprattutto - hanno avuto esempi di politici veri, nati da esperienze di fame. di guerra, di povertà e dolore, che una volta superati nel periodo post-bellico, hanno saputo utilizzare a mò di esperienza mettendola al servizio di una nuova Costituzione e di una neo-struttura di Stato con cognizione di causa. E soprattutto con un impegno tipico della "missione" e non solo del "posto di lavoro" (leggi poltrona).
C'era Almirante, c'era Berlinguer, tanto per dirne due veramente opposti, gente con le palle indipendentemente dal credo politico, che rispecchiava e portava avanti ideologia e bandiera di chi rappresentava, e la politica era coinvolgente e appassionante, tema di discussione da bar quasi quanto ciclismo e calcio. Oggi .... qualcuno di noi si sentirebbe in dovere di ammonire un neo-diciottenne che si rifiuta di andare a compiere il suo dovere di cittadino andando a votare ? E per chi ?
Non esiste null'altro che una pangea di personaggi dal dubbio passato e dal presente saldamente inchiodato in una sedia, non importa quale e di che sede di partito, se ancora così si possono definire queste associazioni mangiapane a tradimento che pretendono addirittura di avere simboli e valori. Gentaglia spesso pèregiudicata che continuamente si ricicla passando di schieramento in schieramento senza pudore e senza ritegno, arraffando contributi statali per il proprio movimento come un maiale nel porcile a cui si getta il secchio degli scarti di cucina.
E' il segno dei tempi, in una società in cui tutto è precario, non solo il lavoro, dai sentimenti ai sacramenti, dalla lealtà tradita di una stratta di mano, a una parola rimangiata, fino ad arrivare al rifiuto della vita stessa.
Almeno ci sarebbe lo sport a cui aggrapparsi, ma le recenti vicessitudini hanno fatto ricredere pure su questo, dando corpo anche fisicamente a quelli che molti hanno sempre definito fantasmi di gente invidiosa.
Cosa dispiace maggiormente ? che ci sono persone umili e buone di cuore che si ostinano a credere nella propria fede politica e ci credono, e lottano e si espongono, non rendendosi conto che i propri "beniamini" di palazzo sono interessati a lui solo perchè gli garantisce per un'altra legislatura tutto quel guadagno e beneficio vario che la posizione ottenuta consente.

Un pò come il gobbo che crede al complotto contro la sua "squadra" , che in fondo ritiene il sig. Luciano solo una comparsa e non l'attore principale, regista, produttore e beneficiario di tutta quella bella organizazione di cui era il burattinaio incontrastabile.

Dura essere puri e onesti .... e tifare a strisce !