lunedì 28 aprile 2008

La dignità di Oronzo Canà

Il 27 Aprile è Roma - "Toro" 4-1, è l'avvicinarsi del cosidetto baratro che i nostri giocatori tutto hanno fatto per NON evitare, è anche l'incazzatura dei tifosi del Toro - quello senza le virgolette - che nonostante tutto ancora pensano romanticamente a qualcosa che non c'è più.
Sarà che questa società ha un numero di matricola diverso da quella originale, anche se ne porta il nome e i colori, anche se ne ha acquistato (mamma che termine gobbo...) il titolo sportivo, ma che purtroppo è soltanto un erede del vecchio Toro dai coglioni e dalle corna ben definiti nonostante i cimminelli di turno.
Sarà quel che sarà ma del tremendismo, dell attaccamento alla maglia rossa come il sangue, del vecchiocuoregranata tanto decantato, praticamente non vi è più traccia.
Fortunatamente esiste la gente come Giampaolo Muliari e i suoi degni compari che nell'indifferenza del presente "che conta" recupera il nostro passato tra mille difficoltà e senza neppure la spalla di chi avrebbe il dovere quantomeno di interessarsi, visto che quel passato dovrebbe ritenerlo suo.
Pazienza. I ragazzi dell'Associazione Memoria Storica hanno fatto un lavoro immane, da cui è scaturito un risultato eccellente che farà bene a noi e alle nostre vene granata così rovinate dello smog di un calcio che una volta ci creava problemi solo dall'esterno e che oggi invece subisce le subdole violenze di serpi covate in seno. Una volta ho sentito Mecu dire una bellissima frase "...fa che le cose che ti sono care diventino il tuo rifugio..." o comunque una cosa simile... beh, non essendoci più il mio vecchio Toro fisico, non essendoci più il Filadelfia, non essendoci più il piccolo museo di Superga, non essendo più presenti i Tomà, i Giagnoni, i Vieri (Lido), i Ferrini, i Junior, i Ferri, e i Pulici, mi sarà dura trovare questo rifugio se non tra i cari vecchi ricordi di una nostalgia granata che aumenterà inesorabimente . E con essa le critiche a noi mosse dai superficiali di turno circa l'inguaribilità granata sul tema.
Chi se ne frega.
Il presente è una pena, il calcio di oggi una discarica di immondizia mediatica mista a interessi sempre più lontani dallo sport... che mai poteva centrare il nostro vecchio caro Toro con questa melma ?
Nulla, forse per questo del Toro ne resta solo un surrogato.
Lui non c'è più, è andato in pensione, anche se non è morto del tutto perchè noi che siamo per alcuni solo i tifosi granata, in realtà siamo l'essenza del Toro che fù, quel Toro che morì ma che seppe resuscitare senza i fasti di un tempo ma con la stessa dignità. E forse qualcosa di più.
Dignità, parola sconosciuta a chi ci rappresenta oggi, a volte persino con la maglia giallo-nera che fu degli avi e che vide nascere il calcio in Italia, e non solo a Torino.

Dignità ..... di chi sta già cercando casa a Firenze, a Milano e altrove per il prossimo anno, lasciando che il Toro resti solo una voce del proprio curriculum.
Dignità ..... di chi si sputtana e sputtana noi con decisioni cervellotiche e figlie di capricci isterici più adatti a cinquantenni in menopausa che a ragazzotti di venticinque.
Dignità... quella che persino Oronzo Canà ha avuto nella splendida finzione del primo e unico "Allenatore nel pallone" portando alla salveza la sua squadra e i suoi uomini nonostante un diktat superiore . Ma quello era purtroppo un film divertente, voi invece la nostra tragica realtà.
Meno male che il 27 Aprile è anche il compleanno di Pulici che probabilmente avrà sentito per tutto il giorno il calore più o meno diretto di tutto il suo popolo che lo ha da sempre nel cuore e che lo ritiene il proprio leader solo perchè ci ha messo il cuore e ha fatto il suo dovere onestamente amando quello che faceva, la maglia che indossava e chi lo sosteneva. Ad oggi è come parlare di un UFO.
Che cazzo ve lo spiego a fare operai del pallone, marchettari della bassa specie incapaci di sollevare spirito perchè spirito non avete se non per il vostro culo.
Andatevene, laciateci il Toro anche retrocesso, ma andatevene anche se chi vi sostituirà potrebbe addirittura essere peggiore.
Non vi odio perchè quello lo riservo solo ai gobbi, e non perchè vincono, ma perchè si mettono la grinta nel motore, non mollano mai e soprattutto perchè (dignità....) portano da qualche tempo un toro nello stemma.

Gesù .........
Sauro Tomà, testimone della leggenda.